Miglioramento continuo. La sequenza delle 3P per performare sempre

Imprenditori e manager sono alla ricerca continua di efficienza nei processi produttivi, di creazione del valore in azienda e di miglioramento delle performance aziendali. Nello scorso articolo abbiamo parlato degli strumenti che l’azienda deve adottare per non intaccare i margini durante la gestione del miglioramento continuo. L’applicazione della metodologia Lean è un argomento assolutamente caldo, soprattutto in questo momento, ma non si può certo dire che sia nuovo. Senza scomodare i pilastri Kaizen, o il Toyota Way (che altro non è che la lean production – di cui peraltro avevamo già parlato sul Sole 24 ore), una qualsiasi strategia di miglioramento continuo deve focalizzarsi sul come si svolgono le attività interne e in che modo queste possono essere migliorate.
Passare dalla teoria alla pratica non è sempre semplice. Da dove iniziare, quale metodo utilizzare? Ne abbiamo parlato anche nel workshop “Think smart, be smart” giovedì 28 novembre 2019 a Padova: nel corso dei due laboratori esperienziali si è mostrato da un lato, come aumentare l’efficienza degli impianti di produzione, riducendo gli sprechi e i fermi macchina, dall’altro come migliorare la gestione del tempo delle attività di ufficio ed essere in grado di canalizzare sforzi (pazienza) ed energie solo in attività a valore.
La sequenza delle 3P: Prodotto > Processi > Persone
Più che un metodo, è una questione di approccio, di pensiero, di filosofia (non a caso si parla di lean thinking) che, per semplicità, abbiamo raccolto nella sequenza delle 3P.
Perché è una sequenza? Perché per approcciare ad un corretto miglioramento continuo bisogna procedere a step dove, all’interno di una logica piramidale, è necessario prima lavorare sul prodotto a 360 gradi. Una volta completato questo passaggio si può iniziare ad implementare i processi che lo riguardano e, infine, solo una volta decisi i processi, si può iniziare a coinvolgere le persone. Quindi è inutile lavorare sulle persone se i processi non sono corretti ed è inutile lavorare sui processi se il prodotto non è valido.
Quello che notiamo nelle PMI è che si cerca, ad esempio, di risolvere un conflitto interno tra due risorse lavorando su di loro senza guardare alla causa dello stesso conflitto che, molto spesso, è il processo. Oppure, si cerca di snellire i processi di lavorazione di un prodotto nato male, o su cui, ad esempio, non è stata implementata un’accurata strategia commerciale.
Prodotto, organizzazione dei processi e coinvolgimento di tutto lo staff aziendale sono la chiave per un concreto miglioramento, con un aumento della competitività e del profitto.
Ma cosa significa lavorare sul Prodotto? Come migliorarlo?
- Fare Ricerca e Sviluppo: in un mercato sempre più competitivo l’innovazione di un prodotto è fondamentale. Lavorare sul prodotto significa aggiornarlo per renderlo sempre competitivo.
- Internazionalizzare: l’internazionalizzazione è vista ancora come un plus ma invece dovrebbe essere alla base della strategia commerciale. Chi ha superato la crisi lo ha fatto allargando il mercato, sfruttando il web e gli strumenti digitali oggi a disposizione
- Adottare una strategia di Marketing: conoscere i target e loro bisogni, costruire un prodotto che soddisfi una loro esigenza, che risolva i loro problemi, che dia un servizio aggiuntivo.
Una volta appurato che il prodotto risponde ad un’esigenza specifica di un target di mercato, che è accompagnato da un’efficace strategia commerciale e di Marketing, solo allora si può pensare ai Processi.
Come intervenire? Con quali strumenti?
- Lean Management: ovvero produzione snella. Quindi puntare ala massimizzazione dell’efficienza, eliminando gli sprechi e definendo una pianificazione efficace e una tabella produttiva di marcia realistica.
- Organizzazione aziendale: identificare le giuste procedure per fare le cose al massimo spendendo il meno possibile. Un’azienda sana, infatti, è in grado di svolgere al meglio le proprie attività, abbattendo costi ed offrendo ai propri clienti un servizio e un prodotto migliore.
- IT: parole d’ordine, informatizzazione e digitalizzazione. Sostituire tutti i linguaggi e strumenti “burocratesi” in processi automatici informatizzati, veloci, misurabili ed economici (nel medio/lungo termine).
Come prima, solo una volta efficientati i processi si può lavorare sul miglioramento delle Persone.
Come stimolarle?
- Riconoscere l’impegno, il know-how, l’abilità dei propri collaboratori.
- Coinvolgere e motivare. Il coinvolgimento ad ogni livello comporta un aumento della produttività.
- Formare continuamente. L’apprendimento costante fa crescere la persona e una persona che cresce crea valore aggiunto.
Tutti questi principi per essere efficaci ed efficienti devono essere correttamente seguiti e coordinati.